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Le anomalie frequenti su RMN non devono ostacolare il trattamento conservativo attivo

La maggior parte delle anomalie osservate su RMN non sono in chiara relazione con episodi recenti di lombalgia. Fino a che punto allora servono a contro indicare l'esercizio fisico e altre forme di trattamento conservativo, in soggetti che soffrono di mal di schiena cronico aspecifico?

Kleinstuck ha recentemente indagato su questo argomento con uno studio su 53 pazienti con dolore cronico non radicolare, che hanno preso parte a un programma di fisioterapia attiva durato 3 mesi.

Le anomalie su RMN avevano un 'associazione "minima" con i sintomi presenti all 'inizio dello studio e con le misurazioni del risultato. Dopo molte analisi multivariate, nessuna delle variabili della RMN era associata direttamente al dolore o alla disabilità al termine del programma. E 12 mesi dopo, secondo gli autori nessuna variabile su RMN poteva predire in modo significativo un dolore più intenso o una disabilità più grave.

L'unica anomalia che aveva un 'associazione significativa con il risultato a lungo termine, sembrava avere un effetto protettivo: la presenza di una zona ad alta intensità era associata a un dolore medio significativamente più basso al controllo dopo 12 mesi.

Kleinstuck ha concluso che "malgrado le anomalie strutturali su RMN sembrassero prevalenti nel gruppo di pazienti con lombalgia cronica aspecifica indagati in questo studio, sembra che queste avessero una scarsa influenza sia sui sintomi presenti che sul risultato dopo un trattamento conservativo basato sulle evidenze. Per questo motivo in pazienti di mezza età, le comuni anomalie osservate su RMN non dovrebbero servire da impedimento alla prescrizione di un programma di esercizi di fisioterapia.

Kleinstuck, Spine, 2006 

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