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Venerdì, 10 Giugno 2016 11:20

Osso Ioide e la falsa malocclusione In evidenza

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Ioide

Un semplice screening fatto da un osteopata può correggere se non eliminare del tutto uno squilibrio dettato dai muscoli che sostengono l’osso ioide, che all’apparenza potrebbe sembrare una malocclusione, in molteplici casi la collaborazione tra osteopatia e odontoiatria diventa il binomio perfetto per un risultato eccellente sul paziente, non dimentichiamoci che molte lesioni craniche (osteopaticamente parlando) sono in relazione a un disturbo muscolare reattivo dei muscoli masticatori derivante da uno o più muscoli che sostengono l’osso ioide, infatti in condizione d’ equilibrio neuromuscolare dello iodeo, tutte le lesioni craniche sono totalmente assenti, viceversa quando sono presenti lesioni craniche, i muscoli che sostengono l’osso iodeo sono in disfunzione, di conseguenza la regione dell’apparato stomatognatico che include l’articolazione temporomandibolare (ATM) tende a disfunzioni paragonabile a malocclusione che in apparenza dovrebbero essere corrette da un dentista, proprio in questo quadro di difficile valutazione c’è il bisogno da parte del professionista in odontoiatria di rivolgersi all’osteopata che in via preventiva può controllare in maniera esatta l’ipo/ipertorfia o contrazioni muscolari, nonché i movimenti sequenziali dei muscoli reattivi che possono creare una falsa malocclusione, di conseguenza correggere le disfunzioni ed evitare al paziente ulteriori conseguenze che possono implementare problematiche di tipo strutturale.

Infatti la correzione da parte del dentista di una falsa malocclusione da osso ioide, porta immediatamente:

  1. Perdita della dimensione verticale
  2. Aumento della dimensione verticale

Nel primo caso, l’eccessiva riduzione della dimensione verticale provoca uno spostamento verso l’alto del condilo nella fossa articolare durante l’occlusione centrica, questo provoca un alterazione della dinamica dell’ATM e del rapporto tra la zona stomatognatica  e tratto cervicale.

Nel secondo caso, l’aumento della dimensione verticale interagisce con lo spazio libero, l’aumento e talmente eccessivo che i denti rimangono in occlusione, in quella che dovrebbe essere invece la posizione riposo fisiologica, l’aumento della dimensione verticale è quasi sempre provocato da ricostruzioni dentali, protesi dentarie fisse o mobili e specialmente da bite che si intromettono nello spazio libero.

La perdita di funzionalità dell’osso ioide, ha un notevole impatto sulle lesioni craniche e sull’ATM, in quanto i muscoli ioidei superiori vengono generalmente considerati elevatori, mentre quelli inferiori spostano verso il basso lo ioide e lo rendono stabile, infatti il muscolo digastrico contribuisce ad abbassare la mandibola, il miloioideo innalza la base della bocca, mentre il genioioideo e lo stiloioideo determinano la lunghezza del pavimento della bocca, da notare che il ventre anteriore del digastrico è attivo nell’apertura della bocca e che questo muscolo è estremamente importante nell’apertura massima della stessa, dato che lo ioide viene reso stabile principalmente dall’ azione muscolare, pare ovvio la necessità che altri muscoli agiscano da stabilizzatori per consentire al ventre anteriore del digastrico di funzionare efficacemente nell’ apertura della bocca, il ventre posteriore del digastrico e lo stiloioideo, per bloccare lo ioide posteriormente, i muscoli sottoioidei quali lo sternoioideo e l’omoioideo, stabilizzano lo ioide inferiormente, la sinergia di tali muscoli mostra un miglioramento funzionale dell’ATM a seguito di una normalizzazione osteopatica sulla muscolatura ioidea.

Un intervento da parte del professionista odontoiatra in una falsa malocclusione da osso ioide porterebbe non solo una problematica all’apparato stomatognatico ma conseguentemente a lesioni craniche (osteopaticamente parlando) nonché a dolori al collo e alle spalle, i muscoli posturali del collo vengono gravemente squilibrati con conseguenti sublussazioni della colonna cervicale e distorsioni del cingolo scapolare che possono causare una compressione neurovascolare a livello toracico.

Ebbene dire che rispetto al passato tanti professionisti in odontoiatria collaborano in sinergia con gli osteopati e che tanti osteopati fanno altrettanto, nel rispetto esclusivamente del paziente. 

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